La Cassazione ha svelato l’ultimo guasto nato dalla ex-Cirielli. Con la sentenza 4964/2010, depositata il giorno 8 febbraio 2010, la Suprema Corte (sez. 1) ha chiaramente affermato che, a seguito degli inasprimenti di pena introdotti con la legge 251/2005 (c.d. “ex Cirielli”), ai sensi dell’articolo 5 Cpp, il delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso appartiene quoad poenam alla competenza della Corte d’assise quando ai soggetti di vertice (promotori, dirigenti o organizzatori) è contestata l’aggravante dell’associazione armata, essendo in tal caso l’articolo 416 bis, commi quarto e sesto, del Cp punibile con un massimo edittale non inferiore a ventiquattro anni di reclusione. Il Governo scongiurerà le scarcerazioni dei boss emanando oggi un decreto legge.
Corte di Cassazione Sez. 1 penale sentenza 21 gennaio – 8 febbraio 2010, n. 4964
Avv. Salvatore Bottiglieri
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